Sabato 21 settembre 2024, presso il Seminario Vescovile di Bergamo, in Città Alta, sotto la regia organizzativa dell’Ente Bergamaschi nel Mondo, e in occasione dell’anno del “Turismo delle Radici” – altrimenti detto “Anno delle radici Italiane” –, si è svolto un raduno degli emigranti bergamaschi nel mondo, che ha visto la partecipazione di bergamaschi provenienti dai quattro angoli del mondo, che vivono o hanno vissuto esperienze all’estero.
L’evento, ideato e coordinato dall’Ente Bergamaschi nel Mondo, è stato sollecitato da 6 Comunità Montane (5 della Provincia di Bergamo e 1 della Provincia di Lecco) che, grazie ad un accordo programmatico con il Consorzio BIM Lago di Como fiumi Brembo e Serio e il Consorzio BIM Oglio, sono riusciti a sensibilizzare la gran parte delle amministrazioni comunali della provincia bergamasca, coinvolgendole in questo ambizioso progetto. Nello specifico, 174 Comuni bergamaschi, di cui tre lecchesi (ma ex-Comuni bergamaschi). In verità, coinvolti altri 74 Comuni bergamaschi, di cui due lecchesi, ma ex-Comuni bergamaschi, per i quali si spera in un loro coinvolgimento futuro, dopo il raduno.
Il raduno ha avuto inizio con una solenne S. Messa, presso la chiesa ipogea del Seminario vescovile, presieduta da Sua Eccellenza il vescovo mons. Francesco Beschi, particolarmente apprezzata e partecipata.
Così, ha commentato nella sua omelia il Vescovo, come riferisce in un articolo sul quotidiano “L’Eco di Bergamo”, il giornalista Carmelo Epis:
“In ogni angolo del mondo, gli emigranti bergamaschi hanno portato il dono del lavoro e del lavorare bene. Poi il dono della fede, che è il tesoro appreso dai padri e nelle nostre parrocchie, e quello della solidarietà nei momenti del bisogno. E al loro fianco ci sono stati tanti sacerdoti, suore e religiose, che sono stati un vero legame con la nostra terra.
È una gioia per me celebrare questa Eucaristia con voi, perché rappresentate una storia che appartiene alla nostra terra e alla nostra Chiesa, ieri e anche oggi, con i tanti giovani che emigrano dalla nostra terra, dalla Lombardia e dall’Italia. Sono ancora più numerosi gli italiani che emigrano delle persone che dall’estero giungono nel nostro Paese. E sono stati tanti, nel corso dei decenni, i bergamaschi che nel mondo hanno portato con sé la vita del nostro territorio. Il fenomeno migratorio ha visto attiva la nostra Diocesi.
La Chiesa di Bergamo ha visto tanti sacerdoti, religiosi e suore sostenere con impegno una moltitudine di bergamaschi emigranti. Anche Papa Giovanni, nel mondo e per il mondo, è stato segno concreto di speranza con il suo attaccamento esemplare al nostro territorio. Anche il Cardinale bergamasco Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, che in questi giorni era a Bergamo, con la sua missione è segno di pace in una realtà estremamente difficile di odio e violenze, ma non fa mai mancare a quelle popolazioni la speranza che deriva dalla fede”.
Presenti alla celebrazione, oltre al presidente dell’EBM Carlo Personeni, insieme al consiglio direttivo dell’ente, anche il vicesindaco di Bergamo Sergio Gandi, il vicepresidente della Provincia di Bergamo Matteo Macoli, tre consiglieri regionali (Pietro Macconi, Michele Schiavi e Davide Casati), un assessore regionale (Paolo Franco) e una ventina di sindaci.
Monsignor Beschi, applicandolo all’emigrazione bergamasca, ha poi ripreso il Vangelo del giorno, dove Cristo chiama Matteo a seguirlo. “Era un esattore delle tasse per l’Impero Romano, perciò considerato un traditore dalla sua gente. La stessa gente poi critica Cristo perché siede a tavola con i peccatori e i pubblicani. Questo brano ci dice che non bisogna mai disprezzare nessuno. Alcuni di voi sicuramente hanno provato il disprezzo nei vari Paesi perché emigranti, ma avete sempre risposto con umanità e con la condivisione. Non bisogna mai disprezzare chi è nel bisogno. Disprezzare significa trasformare le persone in cose, in categorie o in numeri. L’emigrante bergamasco ha portato, e porta, con sé anche tanti doni nelle nazioni. Il primo dono è il lavoro e il lavorare bene, di cui i bergamaschi sono famosi in ogni angolo del mondo. Poi, il dono della fede, tesoro appreso dai padri e nelle parrocchie. Poi, il dono della solidarietà concreta nei momenti di bisogno”
In chiusura della Messa, il Vescovo ha letto una lettera dei primi secoli del cristianesimo (“Per ogni cristiano ogni regione è la propria patria e i cristiani sono come l’anima del Mondo”). “Tutti voi emigranti bergamaschi portate Bergamo nel mondo e siete anche cristiani nel mondo.
All’Offertorio, oltre al pane e al vino, a monsignor Beschi è stato consegnato un grande mappamondo, segno dell’emigrazione bergamasca in tutti i continenti. La consegna dei doni è stata fatta da alcuni emigranti. Le preghiere dei fedeli sono state recitate in italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo. La Messa è stata animata nei canti dal Coro dell’Immacolata nel suo 120° anniversario di fondazione. Una scelta voluta dall’ente per dimostrare l’attenzione alla cultura e agli eventi del territorio.
Al termine, il vicepresidente dell’EBM Duilio Baggi ha letto la “Preghiera dell’emigrante”.
Con il Vescovo hanno concelebrato, fra gli altri, don Gustavo Bergamelli, rettore del Seminario, don Sergio Gamberoni, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale dei migranti e don Domenico Locatelli, parroco di Montello, già missionario fra gli emigranti in Belgio; mons. Giambattista Bettoni, già coordinatore delle missioni di Belgio, Olanda e Lussemburgo; don Michele Lievore, parroco di Berbenno, di Blello, di Selino Alto e Ponte Giurino, nell’Unità Pastorale di San Piro, anche lui giù missionario; don Marco Perrucchini, per anni missionario in Svizzera, a La Chaux-de-Fonds, e ora direttore dell’Afp del Patronato San Vincenzo, a Bergamo.
Al termine della Messa, presso l’Auditorium del Seminario, preceduto dall’interpretazione lirica dell’Inno Nazionale Italiano a cura del baritono Giuseppe Capoferri, si è tenuto un momento istituzionale con i saluti delle autorità pubbliche locali e diocesane presenti, introdotte dallo speaker Francesco Brighenti.
Saluti di benvenuto sono stati portati da: Sergio Gandi vicesindaco di Bergamo, Matteo Macoli vicepresidente della Provincia di Bergamo, Lara Magoni eurodeputata, Roberto Facchinetti presidente della Comunità Montana Valle Imagna, Paolo Franco assessore di Regione Lombardia, Massimo Scandella consigliere del Consorzio BIM Bergamo, Denis Flaccadori presidente del Consorzio BIM Oglio. Presenti in auditorium oltre 40 fra sindaci e amministratori comunali; il presidente della Comunità Montana Val Seriana, Giampiero Calegari; l’ex-sottosegretario agli affari esteri, il sen. Gilberto Bonalumi; e Lino Rota e la moglie Mariuccia Abondio, di Nembro, che negli anni hanno realizzato con le loro mani il “Museo della Miniera”, in via Lonzo, a Nembro, a ricordo delle vittime di Marcinelle (Lino Rota è stato uno dei soccorritori, quando era emigrante in Belgio).
A seguire, il meeting “Bergamaschi nel Mondo: alle radici di una Comunità condivisa” con la presenza dell’on. Franco Tirelli, con origini bergamasche, eletto nella circoscrizione del Sudamerica, e del sottosegretario con delega alle Relazioni Internazionali ed Europee di Regione Lombardia Raffaele Cattaneo, e di don Sergio Gamberoni, direttore dell’Ufficio Pastorale dei Migranti.
L’on. Tirelli, stimolato nell’intervento dal presidente dell’EBM Carlo Personeni, ha comunicato l’apertura di alcuni nuovi consolati, soprattutto in Sud-America, ma di contro ha lamentato la mancanza di impiegati che vogliono recarsi in queste sedi. Poi, ha posto sul tavolo il problema del ridotto numero di iscrizioni AIRE, per la qual cosa è necessario un accordo con i Comuni di partenza degli emigranti. Quale novità, ha anticipato che alla Camera dei Deputati è in discussione un progetto per l’esenzione dell’IMU a tutti gli emigranti italiani.
Molto seguita la relazione del sottosegretario di Regione Lombardia Raffaele Cattaneo, che ha illustrato la nuova legge (approvata il 14 maggio 2024) a favore dei “Lombardi nel Mondo”, che sostituisce la vecchia normativa 1/1985. Il presidente dell’EBM Carlo Personeni ha sottolineato che “il sollecito alla revisione della Legge 1/85 è stato stimolato a Regione Lombardia fin dal 2022,”.
“Ebbene – ha detto Cattaneo – ora, a distanza di anni, c’è una nuova legge approvata dal Consiglio Regionale, la L.C.R./20, che propone una disponibilità finanziaria annua di 250.000 euro, molto più alta della precedente, che verrà erogata a chi presenta progetti annuali di ampio respiro, i quali dovranno essere prima vagliati dalla nuova Consulta Regionale, composta da ben 15 persone (presidente della Regione o suo delegato, 3 consiglieri regionali e 11 rappresentanti di enti vari ed esperti di emigrazione). La legge, poi, istituisce la “Giornata dei lombardi nel mondo”, il 1° giugno (è la ricorrenza di San Giovanni Battista Scalabrini, vescovo, morto il 1° giugno 1905, canonizzato nel 2022 da Papa Francesco, fondatore delle congregazioni dei missionari scalabriniani) di ogni anno, quale ricorrenza nella quale si celebra la storia, l’esperienza e l’importanza del contributo apportato dalla Lombardia in molteplici settori; sostanzialmente viene assegnato un riconoscimento simbolico a non più di 5 persone che si sono distinte in ambito economico, sociale, ambientale, culturale e sportivo, dando lustro alla Lombardia nel Mondo. E viene conferito il titolo di “Voce lombarda nel mondo”.
Don Sergio Gamberoni, direttore dell’Ufficio Pastorale dei Migranti, ha poi sottoposto alla platea i dati del Rapporto Immigranti nel Mondo (RIM) 2023.
A seguire, testimonianze di vecchia e nuova emigrazione, come quella di Santo Locatelli, fondatore e Presidente Onorario dell’EBM; di missionari emigrati, come don Domenico Locatelli e don Giambattista Bettoni; del Presidente dell’Associazione Nazionale Alpini sezione Bergamo; di Mario Morotti e Giusi Bonacina del Ducato di Piazza Pontida; di alcuni presidenti dei Circoli esteri dell’Ente Bergamaschi nel Mondo. A seguire, l’intervento del vicepresidente dell’ANA Bergamo Andrea Bresciani, che ha annunciato la collaborazione con l’EBM per l’organizzazione di campi scuola per i figli di emigranti bergamaschi all’estero. Quindi, Antonio Carminati ha presentato l’interessante “Atlante dell’Emigrazione Bergamasca”, a cura del Centro Studi Valle Imagna, da lui diretto, e del Centro Storico Culturale Valle Brembana, presieduto da Tarcisio Bottani.
Al termine degli interventi, il presidente dell’EBM Carlo Personeni ha colto l’occasione per ringraziare ATB e TEB, che hanno fornito gratuitamente a tutti i partecipanti al raduno il servizio di trasporto pubblico fino a Città Alta, dalle 8 alle 15 (è bastato basta presentarsi sui mezzi con la copertina di annuncio del raduno).
Il raduno si è concluso con un momento conviviale, a base di prodotti tipici bergamaschi, con l’accompagnamento musicale del Coro CAI Valle Imagna, del Coro Fior di Monte di Zogno e del Coro C.a.mo.s Ata Valle Seriana.
Questo l’intervento al raduno del presidente dell’ABM Carlo Personeni:
“Questo nostro primo raduno internazionale è l’occasione per ricordare i momenti della dura storia passata dell’emigrazione bergamasca, ma anche per definire iniziative e progetti che possano, con nuove modalità e sinergie, affiancare, accompagnare, sostenere la nuova emigrazione di oggi. L’obiettivo di questa giornata è quello di favorire una maggior considerazione verso i nostri emigranti, oltre al grande richiamo dei bergamaschi nel mondo, sull’onda di quanto richiesto dal nostro Governo che ha promosso la strategia integrata per la ripresa del turismo “2024, anno del turismo delle radici”, ma anche uno stimolo a tutte le amministrazioni pubbliche, agli imprenditori e alle loro associazioni di categoria per un maggior coinvolgimento, in termini di iniziative e di sostegno. Ricordo che L’EBM e i vari circoli esteri operano solo con volontariato, ma per mettere in cantiere iniziative e attività servono anche risorse.
Noi dell’EBM siamo coscienti che la nuova emigrazione ci chiede di aggiornarsi ai tempi: quindi, una fattiva collaborazione con l’Università di Bergamo, iniziative culturali svolte nei circoli esteri e quant’altro: noi ci stiamo organizzando. I nostri emigranti bergamaschi non vanno assolutamente dimenticati, perché sono i migliori “ambasciatori” di Bergamo nel mondo. E anche la nuova mobilità giovanile “targata BG” può svolgere questo compito, veicolando nel mondo la bergamaschità.
Per loro dobbiamo essere accoglienti, aperti e disponibili, sempre in ascolto delle loro esigenze, sempre attenti a dare una risposta alle loro problematiche: fortemente grati per quello che hanno fatto e dato a Bergamo.
Ma qui sta il problema. Forse qualcuno non capisce o fa finta di non capire che c’è un’altra Bergamo fuori dai confini provinciali, ben più numerosa di quella qui residente in provincia. Un’altra Bergamo che, con le sue rimesse, i suoi ritorni economici alle famiglie, ai Comuni di origine, al territorio di appartenenza, ha fatto e dato tantissimo. Serve obbligatoriamente una restituzione, un segno di riconoscenza. Noi, come Ente Bergamaschi nel Mondo, nel nostro piccolo e con il tanto volontariato, ma con le sempre più ridotte risorse, lo abbiamo fatto. Ma ora tocca agli enti superiori ricordarsi di quella Bergamo che è nel mondo, soprattutto le amministrazioni pubbliche, a tutti i livelli. Ricordarsi dei nostri emigranti in maniera concreta, offrendo chiari segni di considerazione, non soltanto saluti, partecipazione ad incontri e convegni (peraltro graditi), attenzioni in occasione delle elezioni politiche, ma sostegno politico ed economico.
Nel nostro caso, sostegno alle associazioni di rappresentanza provinciale o regionale all’estero, che hanno svolto negli anni, e svolgono tutt’ora, un ruolo fondamentale nell’accogliere gli emigranti e poi nel mantenere vivi i legami culturali con la madrepatria. Il loro ruolo, però, va aggiornato, ampliando la loro modalità di azione anche sulle piattaforme digitali, riuscendo così a rispondere in maniera più efficace alle esigenze della nuova mobilità giovanile.
Più nel dettaglio, sostegno ai circoli dell’associazionismo all’estero, molto apprezzati, perché fungono da cordone ombelicale con i territori di origine, mantenendo costantemente vive le relazioni con le comunità di partenza, rilanciando le tradizioni, gli usi e i costumi dei loro paesi nativi, sostenendo l’italianità e la bergamaschità.
Ma attenti, lo ribadisco, nonostante il forte impegno e lo spirito di servizio, va detto che il semplice volontariato non basta, sono indispensabili maggiori risorse economiche. È indispensabile investire maggiormente in questi circoli: rappresentano una grande opportunità non solo per gli emigranti senior, già inseriti, ma in particolare per i giovani emigranti, un punto di riferimento certo e sicuro, considerando le attuali sfide della globalizzazione.
La richiesta che rivolgiamo a tutti gli enti pubblici, agli imprenditori e alle loro associazioni di categoria è quella di contribuire a sostenere maggiormente le associazioni di rappresentanza provinciali e regionali presenti all’estero. Lodevole, in tal senso, quanto fatto da Regione Lombardia che ha varato una nuova legge per il sostegno e la valorizzazione dei lombardi nel mondo che sono in mobilità internazionale: una legge fortemente voluta dal Sottosegretario regionale alle Relazioni Internazionali ed Europee, Raffaele Cattaneo, che sostituisce una vecchia legge a favore degli emigranti, risalente a gennaio 1985 e che aveva una disponibilità finanziaria annuale di solo 50.000 euro. La nuova legge, invece, destina annualmente 250.000 euro. Una legge molto importante sia nei dettami sia per i finanziamenti, in quanto permette di realizzare progetti significativi. Come pur costruttivo è il rapporto di collaborazione che si è creato con la Provincia di Bergamo”.
Fonte: https://www.bergamaschinelmondo.com/2024/09/24/bergamo-21-settembre-bergamo-abbraccia-i-suoi-emigranti/